minioctt, to programming Italian

Lo dico chiaro e tondo ora, perché a quanto pare il mio pitch veloce di ieri non è entrato bene in testa a molti: si, il #sistemaoperativo che voglio creare è scritto con tecnologie web vanilla (HTML5, CSS, e #JS) e gira interamente nel #browser. Si, è un po’ una #pazzia per la grandezza del mio scopo, ma per favore non stupitevi e non rabbrividite, perché non sono la prima a pensare qualcosa del genere, e anzi, diverse cose sono già state belle che realizzate… 🦷️

Non so in realtà se qualcuno di quegli pseudo-OS #web si avvicina più ad un normale #OS nel modo in cui vorrei fare io, magari dovrei prendermi del tempo per sfogliare (ma mai leggere, non abbiamo così tanto tempo!!!) meglio il loro codice… perché da un lato già sentimenti contrastanti su questa cosa. Potrei forse semplicemente forkare uno di quei robi open-source, e avrei così forse da fare un po’ meno lavoro con un costo minimo di possibilità perse dal punto di vista dell’utilizzo pratico (che poi spiegherò meglio)… però, avrebbe anche un minor valore come lavoro del mio portfolio rispetto a qualcosa di costruito tutto da zero, e fino ad ora in realtà sembra starsi rivelando un grattacapo gradevole, come non avevo granché fatto prima d’ora. 👽️

In realtà finora non c’è nulla di difficile da #programmare, la vera difficoltà sta nel costruire una buona progettazione senza avere nemmeno un briciolo di conoscenza formale sulla teoria dei sistemi operativi, ma solo andando un po’ a sentimento e con le conoscenze collaterali che, da power user di Linux, Windows, Android e tutto quanto da anni, comunque ho indubbiamente accumulato. Perché appunto, non voglio fare uno di quei simulatori che direttamente funzionano con logica di alto livello, ma vorrei tentare di partire da più in basso per… well, creare tutte le astrazioni in modo più ordinato e funzionale, per poter quindi implementare caratteristiche anche più avanzate che altrimenti sarebbero possibili solo con delle hack (ad esempio, come permetti a delle app di mostrare overlay a schermo intero se tutta la tua logica dei processi ruota attorno al dogma che un processo è la sua finestrella nel DOM con il suo tastino in taskbar?). 🧨️

https://octospacc.altervista.org/wp-content/uploads/2024/04/image-6-960x503.pngQuesto è ciò che ho fatto da stamattina ad ora… ho implementato per iniziare giusto un pizzico di logica di eventi, processi, file system, e poi i primissimi passi per il gestore di finestre, in quello che potrebbe tecnicamente essere considerato un #kernel… si, l’ambiente #desktop è praticamente nel kernel al momento (yikes!), ma dovrò pur andare un passo alla volta. Almeno, sto cercando di strutturare il codice in modo modulare, come strati non direttamente dipendenti tra loro, quindi prima o poi dovrebbe essere facile scambiare componenti core del #sistema come pezzettini! Ganzo comunque avere già qualcosa che a video gira, nonostante la strada per la vera funzionalità è ancora lunga. 🙃️https://octospacc.altervista.org/2024/04/22/os-nel-brauser/

#browser #desktop #JS #kernel #OS #pazzia #programmare #sistema #sistemaoperativo #web

minioctt, to Haiku Italian

[⤴️ https://octospacc.altervista.org/2024/02/27/haiku-os-belin]

Uffa, ancora non funziona bene… so che è già tanto che funzioni in generale, e penso che il sia altissimo, però che palle tutti quei anche parecchio gravi e le mancanze assurde, lo rendono , magari fosse davvero daily-drivable! 🥶️

  • Ho scoperto che in realtà l’immagine live è anche persistente; in effetti tutto ciò che l’installer fa è copiare su una nuova partizione i file del sistema correntemente in esecuzione… molto figo, vuol dire che in realtà si può usare già solo flashandolo su chiavetta, e installarlo al momento opportuno dopo un po’ di uso così. 🖋️

  • Purtroppo però, la partizione di sistema della ISO è piccolina, e non esiste un modo per ridimensionarla essendo in BeFS (il partizionatore di Haiku non lo fa, e Linux l’unica cosa che riesce a fare è leggere i file, nemmeno scrivere), quindi nella pratica va fatta l’installazione per installare app e fare aggiornamenti (volendo, anche sullo spazio libero dello stesso drive di installazione, lol, a patto di cancellare la partizione di avvio piccola dopo o altrimenti il boot continuerà ad avvenire in quella). 🙄️

  • In realtà, volevo installarlo per bene sulla chiavetta, ma mi seccavo di farne una seconda intermedia o di masterizzare un DVD-RW, quindi inizialmente ho provato da VirtualBox… però lì dentro l’accesso alla penna USB non sembra fargli piacere, e dopo un po’ che scrive o il processo va in qualche errore oppure si pianta indefinitamente. Sembra essere un problema comune, pazienza, ho fatto con il mio metodino originale allora. 😎️

  • Ho notato belle in termini di applicazioni, ce ne sono anche di insospettabili per un sperimentale… anche emulatori di console (c’è anche PPSSPP…) e vari giochini, sia liberi che semi-open (c’è VVVVVV bello lì), addirittura BoxedWine, e pare anche OpenVPN. E l’app store (Haiku Depot) funziona davvero bene, mentre su Linux non ho mai trovato alcun gestore di pacchetti GUI davvero ben fatto. Molte crashano in strani momenti per motivi a me ignoti, sarà il kernel che si cringia a gestire la roba, o boh, essendo tutto in beta, ma bene o male funzionano correttamente. 💣️

  • Purtroppo il hardware no, non è ‘sto granché… confermo quello che ho già detto l’altro giorno per l’Acer, ma ho voluto anche provare sull’altro portatile (quello vecchio di mio padre che mi ha passato), HP Pavillion 15-cw1000nl, e lì parte e funziona, ma: niente WiFi (la scheda Ethernet invece è riconosciuta ma non l’ho provata) e niente audio, oltre ai problemi generali già detti. Ah, e non avevo detto che sull’Acer funziona il Secure Boot (perché non lo avevo notato), ma qui sull’HP invece non va. 🧱️

  • Lato UX ribadisco che è il è curato ottimamente, non ci sono le inconsistenze che si trovano in piattaforme potenti come Windows o Linux, ma allo stesso tempo non è un giocattolino (…se non fosse rotto). Nonostante sia un bel po’ diversa da quei 2 sistemi (anche le scorciatoie son tutte sminchiate, aiut), non è un insormontabile perché la documentazione c’è e mi sembra fatta veramente bene, concisa e ordinata ma non lacunosa, e con la giusta quantità di schermate, icone, testo colorato, e tutto. E in effetti questi sembrano essere alcuni principi fondanti dello sviluppo. 🎁️

  • Ci sono però certe che vanno dal “oh, mi sembra grave questa cosa ma realisticamente non mi serve”, al “cazzo, questo è un ”. Innanzitutto, non è un sistema multi-utente, nel senso che non esiste proprio il concetto di utenti multipli, cosa ok per workstation personali ma terribile per computer condivisi (e doveva essere un multimedia OS, ed il concetto di multimedia PC mi sa che prevede anche la condivisione, quindi ). Poi, non sembra esserci nemmeno modo di bloccare gli accessi: non c’è una password di avvio, e non c’è un blocco schermo a comando, c’è solo un’inutilissima password per dopo l’attivazione dello screensaver (che tra l’altro non può essere manuale, parte solo con il tempo di inattività). Ah, e non c’è nemmeno la sospensione, divertitevi a usarlo sui in giro sapendo di dover arrestare e riavviare il di continuo per posarlo e riprenderlo. 🐌️

Però ora a parte tutto ciò c’è stato il colpo di grazia: dopo averlo avviato sull’HP, ed aver correttamente arrestato il sistema, andando a mettere la pennetta di nuovo nel vecchio portatile si avvia si il bootloader di Haiku, che dice però che la partizione di sistema non è avviabile, o è , o qualcosa del genere (anche se fino a prima ha funzionato), sia da UEFI che da BIOS legacy. Quindi probabilmente posso solo riflashare e sperare di essere più fortunata la prossima volta (forse conviene la nightly?). , ma come può un OS rompersi così? Mi sembra di star riprovando ReactOS, non mi piace. 😩️

https://octospacc.altervista.org/2024/02/29/haiku-dolore-e-dolore-poca-gioia/

malerbabomba, to windows Italian
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«In questo ufficio siamo agnostici circa la scelta del #sistemaOperativo, anzi sproniamo a costruire un ecosistema di #tecnologie varie per garantire la funzionalità dei nostri sistemi su tutte le piattaforma. Ciò ovviamente non significa che, se scegli #Windows, non ti prendi le prese per il culo.»

-Io.

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