Da qualche giorno sto spendendo diversi minuti, quando mi va di perdere tempo, a migliorare la #tassonomia del sito. In effetti, quello che doveva continuare come quartier generale del mio shitposting sta diventando sempre di più una (ennesima) base di #conoscenza personale. Però, se già per me è faticoso ritrovare roba pubblicata dopo tanto tempo avendo a mente solo un leggero #ricordo del contenuto (ma comunque non impossibile, bene o male funziona), non immagino per gli altri… ed è un peccato, perché potrebbe essere utile (I wish). 😥️
Piano piano cerco di mettere tutti i post passati sotto categorie, che hanno un’utilità diversa dai tag: sono da usare per raggruppamenti meno specifici e più omogenei (es. la categoria “cibo” racchiude tutti i #post con tag “fritto misto”, “pasta”, ecc…; oppure, quella “gaming” ha tutta la roba Nintendo, mobile, sulla PSP, ecc…). In effetti, l’usare parole non estremamente specifiche come hashtag è un abuso che i social media (tra cui il Fediverso con cui voglio tenere il bridge!!!) ci costringono a fare, non è buono.
Si sta rivelando un bel po’ lento, perché voglio evitare di avere ripensamenti e dover stare a rietichettare centinaia di #articoli, quindi devo ponderare bene #categorie sensate. A proposito, se avete qualche consiglio, sia generico che guardando ai miei contenuti, plz, droppate… 😳️
Mi rendo conto che su un #microblog, tra cui il mio, le saghe sono inevitabili: un sacco di post vanno puntualmente a continuare un discorso iniziato giorni o settimane prima. Mesi fa pianificavo di implementare la cosa sfruttando i collegamenti all’interno di ogni articolo, ma mi rendo conto che non è possibile così: linkare a qualcosa non significa per forza includerla in una saga, perché magari la sto solo menzionando…
Per ora ho installato il #plugin “PublishPress Series“, fa credo tutto quello che mi serve: posso definire delle “serie”, associare dei post, e averli listati in ordine in una pagina dedicata. E in più, posso riordinare a mano gli articoli (mettendoli non per forza cronologici, cosa che mi è già stata utile), e avere sulla pagina di ognuno dei controlli di #navigazione… non solo è comodo, ma credo possa anche invogliare alla lettura! 🤑️
C’è un bel po’ di roba ancora che devo fare, per sfiziarmi per bene, ma il cuore dell’operazione è questo. Ho comunque già messo, sulla pagina “Libreria Post 📂️“, il widget della prima cosa e un link alla pagina dell’altra… non per vantarmi, ma questa volta è proprio epico, ops.
Anche oggi, per l’ennesima volta in cui mi faccio distrarre da #collegamenti colorati durante la mia #navigazione errante nell’oceano del #web, scopro nuove cose #interessanti. 😼
Nel #footer di un sito c’era un collegamento ad un “#IndieWeb#Webring”, il cui nome di dominio è una sequenza di emoji. Lo apro, e anziché una classica lista di membri, mi trovo un insolito modulo che mi chiede di fare login nel sistema inserendo il #link del mio #sito. Scopro che questa cosa posso farla con questo sito #WordPress, dopo aver installato il #plugin#IndieAuth; quindi, ci provo, e mi viene chiesto di aggiungere alla home del sito i link di navigazione del webring, e poi di preparare #dati del #profilo secondo lo standard h-card. 📟
È stata un’occasione per fare una robina che mi sono sempre seccata, cioè inserire le #info del mio profilo autore (inclusive di bio, come escono sul Fediverso) sulla sezione #MicroBlogdel fritto misto. Purtroppo, questo #standard ben predicato sembra razzolare male: non c’è stato verso di far vedere al #validatore del webring la mia descrizione, e mi devo accontentare di URL, nome, e foto profilo… però, un validatore a parte, che viene consigliato dalla stessa pagina, invece valida tutto come vorrei io. Uno #schifo. 😶