Scopro con una settimana di ritardo che è mancato Daniel #Dennett, illustre filosofo della mente. In un mondo che blatera di #IntelligenzaArtificiale senza capirci granché avremmo un gran bisogno che qualcuno in più leggesse le sue opere. Certo, aveva i pregi e i difetti di un liberal americano, con la deplorevole tendenza a mandare frecciatine a chi era più a sinistra di >
> lui, e spesso non vedeva nel proprio pensiero gli stessi difetti che additava negli altri... ma sono mancanze veniali, che rendono tutto sommato umano un pensatore gigantesco. Gigantesco.
Tra l'altro, fun fact (ma potrei dire "fan fact"): quando stava imparando l'inglese, il giovane sottoscritto provò per un periodo ad affinare le proprie capacità di listening ascoltando dei Ted talks. E indovinate chi è il primo autore che è andato a cercare. https://www.ted.com/speakers/dan_dennett
Da lui ho ereditato tic linguistici che conservo tuttora, come l'abitudine alla risposta "Exactly".
The Mind's I: Fantasies and Reflections on Self and Soul by Douglas R. Hofstadter & Daniel Clement Dennett, 2001
With contributions from Jorge Luis Borges, Richard Dawkins, John Searle, and Robert Nozick, The Mind's I explores the meaning of self and consciousness through the perspectives of literature, artificial intelligence, psychology, and other disciplines.